Di cosa si è parlato questo mese

Gennaio 2025: Railroad Tycoon II, Citizen Sleeper 2, Assassin's Creed Shadows e tanto altro ancora.

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Metaphor: ReFantazio

Nell’ultima fatica di ATLUS si trovano diversi riferimenti all’estetica dei dipinti di Hieronymus Bosch, scrive Giulia Martino. (Final Round, 6 gennaio)

Railroad Tycoon II

Nonostante sia uscito 27 anni fa, Railroad Tycoon II non solo è ancora sorprendentemente bello da vedere, ma per Jimmy Maher resta pure il miglior titolo nel suo genere. (The Digital Antiquiarian, 10 gennaio)

Horizon

Dopo il fallimento del progetto per una serie Netflix, Sony ha annunciato un film tratto da Horizon; oltre che di un terzo capitolo, si parla poi di almeno due spin-off multiplayer. Justin Carter si chiede: Horizon è davvero pronto a diventare quel tipo di franchise? (Gizmodo, 11 gennaio)

Kirby

A volte la localizzazione di un titolo mira a modificarne il posizionamento, e possono cambiare anche le caratteristiche del personaggio principale: Kirby ad esempio per conquistare il mercato nordamericano si è dovuto arrabbiare, come racconta Francisco Dominguez. (Polygon, 14 gennaio)

Leshy

Il Leshy, uno spirito tutelare delle foreste nella mitologia slava, è una figura che ricorre sempre più spesso nei videogiochi. A volte rappresentato come una creatura bipede con delle lunghe corna sul cranio che lo fanno somigliare a un albero, il Leshy compare in varie forme in titoli come The Witcher 3, Cult of the Lamb, REKA, Inscryption. È un personaggio molto adatto ai nostri tempi, come nota Samantha Trzinski. (Gamers With Glasses, 17 gennaio)

Citizen Sleeper 2

Intervistato da Lewis Packwood, Gareth Damian Martin spiega come Citizen Sleeper 2, proprio come il gioco precedente, sia stato realizzato usando PlayMaker, uno strumento di visual scripting per Unity, e dunque senza scrivere codice. (Creative Bloq, 18 gennaio)

Videogiochi e architettura

Nei mondi fantasy potete trovarvi di fronte alle diavolerie più impensate, ma di una cosa potete star certi: gli edifici saranno puntualmente in stile gotico, o al massimo art nouveau. Era ora che qualcuno lo dicesse, e lo ha fatto Justin Reeve. (Unwinnable, 21 gennaio)

Everything to Play For

Una bella recensione del libro “Everything to Play For” di Marijam Dids, a cura di Luis Aguasvivas. (PopMatters, 21 gennaio)

“Everything to Play For” di Marijam Dids (Verso, 2024)

Balatro

Le partite a Balatro, per Niko Stratis, si sono trasformate in un’occasione per riflettere su abitudini e dipendenze. (Anxiety Shark, 21 gennaio)

S.T.A.L.K.E.R. 2: Heart of Chornobyl

La Zona è un territorio per colonizzatori infelici, scrive Yussef Cole. Quando tutto è perduto, che resta da fare se non inseguire qualcosa per cui valga la pena aver assistito alla distruzione di un mondo? (Bullet Points, 22 gennaio)

Videogiochi che barano

Molto spesso i videogiochi ci ingannano, spiega Lorenzo Fantoni; ma in genere lo fanno per il nostro bene:

Il più famoso di questi inganni a fin di bene, forse, è il cosiddetto “Coyote Time”. Avete presente nei cartoni animati Warner quando Willy il Coyote cammina per qualche passo nel vuoto prima di accorgersene e cadere in un crepaccio? In Super Mario e in altri giochi platform, che sono quelli in cui bisogna attraversare più piattaforme, succede più o meno la stessa cosa. In pratica è come se il bordo effettivo di una sporgenza o di una piattaforma fosse di qualche millimetro più lungo rispetto a ciò che vediamo, o come se il gioco registrasse il comando “salta” anche se in teoria dovremmo cadere perché poggiamo nel vuoto, permettendoci quindi andare avanti.

(Il Post, 22 gennaio)

Kingdom Come: Deliverance II

Il gioco di Warhorse Studios deve ancora uscire e già si è scatenato un putiferio: la retorica dell’accuratezza storica e certe posizioni del game director Daniel Vávra sono tornate d’attualità, e stanno complicando il lancio di Kingdom Come: Deliverance II. Edwin Evans-Thirlwell fa una bella e completa ricostruzione della vicenda. (Rock Paper Shotgun, 23 gennaio)

Assassin’s Creed Shadows

Assassin’s Creed Shadows è il titolo con cui il franchise di Ubisoft proverà, ancora una volta, a rilanciarsi, provando a soddisfare sia chi continua a rimpiangere i titoli con protagonista Ezio Auditore, sia coloro che avevano apprezzato la trilogia di Origins, Odyssey e Valhalla. Alyssa Mercante ne ha parlato con Jonathan Dumont, game director, e con Simon Lemay-Comtois, associate game director. (Rolling Stone, 23 gennaio)

Eternal Strands

Il game director Frédéric St-Laurent, il creative director Mike Laidlaw, e l’executive producer Jeff Skalsk hanno raccontato a Bryant Francis com’è nato il primo gioco di Yellow Brick Games. (Game Developer, 27 gennaio)

Wuchang: Fallen Feathers

È la storia di copertina dell’ultimo numero di Edge: Alan Wen ha visitato il quartier generale dello studio cinese Leenzee per provare Wuchang: Fallen Feathers, uno dei soulslike più attesi dell’anno. (GamesRadar, 27 gennaio)

Recuperi dallo scorso anno

  • Da Hideo Kojima a Sam Lake, tanti sviluppatori—e videogiochi—sono stati influenzati dai lavori di David Lynch. (The Verge, 24 febbraio)
  • Usare Return of the Obra Dinn per sviluppare una teoria dell’inconscio procedurale. (ROMchip, 13 dicembre)
  • Una lunga e interessante intervista a Ken Levine: il creatore di Bioshock ora è al lavoro su un nuovo titolo, Judas. (GamesIndustry.biz, 31 dicembre)

Al mese prossimo!

Note

  1. Inlusio è il termine che indica l’illusione di trovarsi all’interno di un (mondo di) gioco. Sembra un nome particolarmente indicato, no? ↩︎